“Tutte le volte che mollo gli ormeggi, lo lascio in banchina”.
È questa la prima cosa che mi ha detto Guido quando gli ho domandato in che modo la vela lo sta aiutando a superare la malattia.
Guido, infatti, oltre ad essere Socio di Mure a Dritta ASD da diversi anni, è armatore con altri amici che condividono la passione per la vela e il mare di una barca a vela di base all’Isola d’Elba e nel corso dell’ultimo anno si è trovato a dover affrontare un problema oncologico.
Guido sulla barca vive e lavora come skipper per diversi mesi l’anno, e dopo un periodo di assenza forzata ha ricominciato a navigare, lasciando a terra – come ci ha subito spiegato – problemi e pensieri per fare spazio alla sensazione di pace e di libertà che il mare e la barca ci regalano.
Inoltre c’è il fatto che a bordo si ha sempre qualche cosa da fare: che si tratti di attività fisiche – studiare il meteo, guardare il mare e il cielo, issare e regolare le vele, spazzolare il ponte quando si rientra in porto e soprattutto prendere decisioni per tutto l’equipaggio, i momenti di noia sono davvero pochissimi e questo aiuta non poco.
La vita di bordo
La vita di bordo ha, per chi è abituato a stare parecchio tempo in barca un fascino tutto particolare: è un modo di vivere molto più semplice rispetto alla vita di città, in cui ti rendi conto di quanto tante delle nostre abitudini siano legate al superfluo e che di tante cose possiamo tranquillamente fare a meno.
La sera, per esempio, in barca si parla, si discute, ci si confronta, insomma ci si conosce e ci si racconta.
Non si guarda la televisione lasciandosi ipnotizzare dal primo programma che capita, si scambiano opinioni, si approfondisce la conoscenza con i compagni di ventura e spesso si ha l’occasione di conoscere persone davvero interessanti.
La vela e le attività in acqua
Alla vita in barca e al piacere della navigazione a vela per Guido sono molto importanti i momenti dedicati all’attività fisica in acqua, delle piacevoli nuotate e lo snorkeling che all’isola d’Elba non delude mai, e l’utilizzo del SUP, che permette anche lo svolgimento di facili esercizi per il recupero della funzionalità della muscolatura.
E quando si è in crociera, breve o lunga che sia, i problemi e i pensieri non ci saltano addosso.
Tornano, naturalmente, ma più lentamente perché il benessere del mare, del sole e del vento, entrano dentro e danno energia, tanta energia, per affrontare le prove successive.
La barca di Guido fa parte della flotta di barche sulle quali saranno organizzate le attività di Una vela per la rinascita.